Una proteina naturalmente presente nell’organismo, chiamata HLJ1, potrebbe rivestire un ruolo importante nel controllo della proliferazione dei tumori polmonari non a piccole cellule. Lo suggerisce uno Studio pubblicato sul "Journal of the National Cancer Institute" da un gruppo di ricercatori di Taiwan. Gli oncologi ne hanno verificato la presenza in tessuti provenienti da una settantina di malati e ne hanno studiato poi il ruolo anche in esperimenti in vitro.
Dall’analisi dei campioni è risultato che quasi l’80 per cento dei tumori conteneva quantità di HLJ1 insolitamente basse e assai inferiori a quelle misurabili nelle cellule sane. Al contrario, quando HLJ1 veniva somministrata ai malati, il tumore mostrava una diminuzione della tendenza alla crescita e alla formazione di metastasi ed era caratterizzato da una sopravvivenza più lunga.
Tra le funzioni attribuite alla proteina vi sono il blocco della formazione di nuovi vasi sanguigni (il fenomeno noto come angiogenesi) e la partecipazione ad alcuni circuiti fondamentali per il mantenimento in vita della cellula neoplastica. Secondo Adriana Albini, dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, la scoperta del ruolo della proteina HLJ1 apre nuove prospettive e attribuisce al gene omonimo, che contiene le informazioni per sintetizzarla, diverse funzioni significative (interferenza nell’invasione tumorale, nella formazione di metastasi, nell’angiogenesi); è dunque quello che si chiama un gene “oncosoppressore” e si è autorizzati a pensare che anche altri geni dello stesso tipo, ancora in gran parte sconosciuti nei loro meccanismi d’azione, abbiano funzioni analoghe.
Nuove ricerche verranno avviate nei prossimi mesi per verificare tale ipotesi e cercare di trovare un modo efficace di sfruttare appieno tutte le potenzialità dei geni oncosoppressori.
